Michele Aykara

Un breve riassunto del grande Viaggio che mi ha condotto fino a qui..

..una sera, all'età di ventidue anni, accadde qualcosa che frantumò completamente la mia visione della realtà.

Era una sera come tante altre, o almeno così credevo.

Ero in dormiveglia coricato nel mio letto quando mi ritrovai improvvisamente fuori dal mio corpo biologico, sospeso fluttuante nello spazio della mia stanza, osservando con una lucidità cristallina e inquietante quella forma fisica distesa sul letto che, fino a un momento prima, avevo sempre identificato come “Me”.

Ero là, fuori, perfettamente cosciente, più lucido di quanto fossi mai stato nella cosiddetta "realtà ordinaria", e vedevo il mio corpo.

La conclusione era lapalissiana, inevitabile, devastante nella sua semplicità: se sono qui e vedo quel corpo là, allora io non posso essere quel corpo.

In quell'istante sospeso tra due mondi, il paradigma materialista della nostra società occidentale, che identifica l'essenza dell'essere umano con la sua forma fisica, che riduce la coscienza a un epifenomeno del cervello, collassò come un castello di carte.

Non attraverso un ragionamento filosofico, ma attraverso l'evidenza diretta, innegabile, vissuta sulla mia pelle... o meglio, fuori dalla mia pelle.

Da quel momento, intrapresi una ricerca incessante, ossessiva, senza compromessi.

Le domande fondamentali dell'esistenza, che per la maggior parte delle persone rimangono astrazioni filosofiche, divennero per me urgenze brucianti:

Chi sono veramente? Cosa sono? Qual è la mia funzione nel mondo? Quali sono le mie vere radici, al di là di questo corpo temporaneo? Come funzionano realmente i nostri corpi, quello fisico e quelli energetici? Cos'è la mente? Cos'è la coscienza? Cos'è la realtà stessa?

Questa ricerca, che considero "senza termine" perché ogni risposta apre dieci nuove domande, ogni porta spalancata rivela corridoi interi da esplorare, mi condusse verso territori che la cultura occidentale moderna ha dimenticato, rimosso, ridicolizzato:

le tradizioni misterico-esoteriche, quelle saggezze antiche custodite da culture e popoli che non hanno mai perso il contatto con la dimensione che io definisco dell' “Origine”.

Questo percorso mi ha portato ad incontrare esseri straordinari: maestri/e, monaci, medici, sciamani, streghe, veggenti e curandere che mi hanno accompagnato per tratti del mio cammino. Ognuno/a di loro mi ha trasmesso conoscenze indispensabili per cercare di comprendere come funzioniamo e come funziona la realtà.

Senza i loro insegnamenti, le chiavi che mi hanno consegnato, la fiducia che hanno riposto in me, sarei ancora un cercatore confuso perso nel labirinto delle illusioni.

Il metodo che utilizzo integra pratiche antiche e comprensioni scientifiche contemporanee, sempre verificate attraverso l'esperienza diretta.

Deve esserci prima di tutto coerenza tra ciò che si divulga e ciò che si incarna altrimenti non può esserci alcun insegnamento autentico.

Ogni tradizione che ho praticato e studiato è stata un'immersione totale, un impegno profondo a comprenderne i meccanismi sottili, a verificarne l'efficacia attraverso la pratica diretta, a integrarne le saggezze nel tessuto della mia esistenza.

Dalle tradizioni orientali ho appreso la disciplina della concentrazione prima e della meditazione poi, l'arte di osservare la mente senza identificarsi con essa, di contemplare la Realtà, il funzionamento dei corpi sottili e dei vortici energetici che ci animano (chakra).

Dalle tradizioni sciamaniche ho imparato a rapportarmi con le forze della natura, a viaggiare tra i “mondi” (stati dimensionali dell'essere), a comprendere nel mio stato di coscienza la fase onirica, ad utilizzare le erbe sacre.

Dalle tradizioni ermetiche occidentali ho ricevuto chiavi per comprendere le corrispondenze tra macrocosmo e microcosmo, la struttura simbolica della realtà, l'alchimia come trasformazione interiore.

Dall'ipnosi ho compreso il potere immenso della nostra mente e la sua straordinaria capacità di interazione col corpo fisico.

Dallo Human Design ho imparato le meccaniche energetiche che ci governano e che condizionano ogni aspetto della nostra esistenza.

Ogni tradizione o corpo sapienziale mi ha fornito pezzi di un puzzle cosmico.

Ogni insegnamento è stato una chiave per aprire porte che conducono a stanze sempre più profonde della coscienza.

L'esperienza extracorporea mi aprì una sensibilità particolare verso gli stati non ordinari di coscienza.

Questo mi portò naturalmente a rivolgere l'attenzione verso quella dimensione dell'esistenza che l'essere umano occidentale ignora completamente, trattandola come un vuoto necessario tra due giornate produttive: il sonno.

Passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo, eppure non ci insegnano nulla su come utilizzare questo tempo.

È come avere un'intera ala della nostra casa chiusa a chiave, senza mai esplorare cosa contiene. Ma io sapevo, dopo quell'OOBE, che dietro quella porta c'erano tesori inestimabili.

L'esperienza onirica smise di essere quel teatro caotico dove accadono cose a caso, e divenne invece un territorio da esplorare con piena consapevolezza.

Cominciai a studiare e praticare tecniche tibetane e tolteche di addormentamento consapevole, fino alla creazione di un mio metodo che mi permettesse abbastanza agevolmente di mantenere lucidità durante la transizione tra veglia e sonno, mantenendo consapevolmente lo stato di dormiveglia.

Questo è uno dei passaggi più delicati, affascinanti e importanti ma completamente trascurati dell'esperienza umana: quel brevissimo istante (prima che ci si alleni ad allungarlo) in cui il corpo si addormenta ma la coscienza rimane sveglia, testimone del processo, dove i due emisferi agiscono perfettamente in sincrono.

Proprio in questa fase la nostra coscienza da ordinaria diventa stra - ordinaria, le nostre percezioni si amplificano e infinite possibilità di esperienze si palesano dinanzi a noi come esperienze extracorporee, viaggi intradimensionali, autoguarigione fisica, sogni lucidi..

Guido le persone a raggiungere questo stato stra - ordinario di coscienza e insegno loro come creare le condizioni affinchè autonomamente possano riviverlo.

L’esplorazione della mente invece mi portò inevitabilmente ad incontrare l'ipnosi. Inizialmente fui attratto dall'autoipnosi come strumento di trasformazione personale.

Volevo comprendere come accedere direttamente a quegli strati profondi della psiche, dove risiedono i programmi inconsci che governano la maggior parte dei nostri comportamenti, delle nostre reazioni emotive, dei nostri pattern limitanti.

L'autoipnosi si rivelò uno strumento di potenza straordinaria. Mi permise di bypassare la mente critica, quel guardiano razionale che filtra e censura, e di comunicare direttamente con l'inconscio nel suo linguaggio: immagini, simboli, sensazioni, emozioni.

Attraverso l'autoipnosi ho potuto riprogrammare credenze profonde, dissolvere paure radicate, installare nuovi “pattern” interiori.

Non mi sono fermato all'utilizzo personale.

Ho approfondito lo studio dell'ipnosi in tutte le sue sfaccettature: dall’ipnosi clinica a quella ericksoniana, dalle tecniche di induzione rapida ai lavori di regressione ed ora è divenuta parte integrante dei miei percorsi.

Contemporaneamente all’ esplorazione della mente, ho sviluppato un interesse profondo per il corpo e le sue capacità innate di guarigione e rigenerazione.

La medicina occidentale moderna ha compiuto progressi straordinari, ma ha anche un limite enorme: tende a vedere il corpo come una macchina complicata da settorializzare e da riparare dall'esterno, piuttosto che come un organismo olistico intelligente capace di auto-guarigione quando gliene vengono fornite le condizioni.

Bruce Lipton, con le sue ricerche sull'epigenetica, ha dimostrato scientificamente ciò che le tradizioni esoteriche insegnavano da millenni:

i nostri pensieri, le nostre credenze, il nostro ambiente emotivo influenzano direttamente l'espressione dei nostri geni.

Ho sperimentato su me stesso come è possibile influenzare processi che normalmente consideriamo automatici e fuori dal nostro controllo come:

il sistema immunitario, i ritmi circadiani, la rigenerazione tissutale, il rallentamento dell'invecchaimento.

L'autoguarigione non è magia, è la comprensione profonda che il corpo possiede meccanismi di riparazione e rigenerazione straordinari, che vengono inibiti dallo stress cronico, dalle emozioni represse, dai traumi non elaborati, dalle credenze limitanti, da vite non appaganti.

Quando rimuoviamo questi blocchi, quando creiamo le condizioni ottimali, il corpo sa esattamente cosa fare.

Parallelamente a ciò, una dozzina di anni fa, ho integrato lungo il mio cammino un sistema contemporaneo di autoconoscenza chiamato Human Design.

Questo sistema di conoscenza meraviglioso, che si compone di Astrologia, I Ching, Kabbalah, Sistema Brahminico dei Chakra e Fisica Quantistica, fornisce una mappa dettagliata della configurazione energetica unica di ogni individuo e del modo in cui noi ci interfacciamo con ciò che ci circonda.

È uno strumento enorme per comprendere come siamo progettati a livello energetico, quali meccaniche ci governano, quali sono le nostre strategie ottimali per prendere decisioni, quali sono i nostri doni e le nostre vulnerabilità.

Lo Human Design non fornisce risposte universali valide per tutti, ma rivela la specificità di ogni essere umano, il suo design unico.

È un invito a smettere di cercare di essere qualcosa che non siamo e a onorare invece la nostra natura autentica.

E' uno strumento meraviglioso di autoconoscenza.

Oggi, dopo anni di ricerca incessante, di pratiche quotidiane, di esperienze che hanno continuamente espanso i confini di ciò che consideravo possibile, mi trovo in un punto del cammino dove sento il richiamo a condividere.

Non offro certezze preconfezionate o risposte universali. Non prometto soluzioni rapide o trasformazioni miracolose senza una ferrea volontà di trasformazione e un costante impegno.

Ciò che offro sono chiavi per aprire porte che molti non sanno nemmeno esistano, quelle stesse chiavi che i miei Maestri/e hanno consegnato a me, integrate e adattate attraverso anni di studio e pratica personale.

Guido e accompagno solo esseri umani coraggiosi (che puntano alla manifestazione del proprio pieno potenziale esistenziale), perché ci vuole coraggio per guardare oltre il velo della realtà ordinaria, per mettere in discussione tutto ciò che ci hanno insegnato a credere, per esplorare gli abissi dentro di sé, in un viaggio verso la riscoperta di ciò che realmente siamo.

Il viaggio dell'espansione della coscienza è il viaggio più importante che un essere umano possa intraprendere.

È il viaggio che porta a Casa, alla scoperta di chi siamo veramente al di là di ogni identificazione, di ogni condizionamento, di ogni limite imposto.

E’ la “conditio sine qua non” per manifestare il proprio pieno potenziale Umano e vivere un'esistenza in totale armonia con noi stessi e la Realtà che ci circonda.